Nazione e impero

La grammatica della geopolitica prevede solo due generi: nazione e impero (cit.)

In assenza di pericolo imperiale ci si può baloccare fra destra e sinistra, altrimenti i poli della lotta politica sono sovranismo (difesa della democrazia e dell’indipendenza di un Paese) e imperialismo (difesa degli interessi di un’élite economico-finanziaria sovranazionale).

Per sua natura l’impero, per strutturarsi e sopravvivere, non può avere carattere democratico (anche se i suoi editti, statuti e trattati si vanteranno del contrario).

Gli imperi più subdoli e pericolosi sono quelli che non si presentano come tali.

Fascismo, oggi, è difendere l’impero, in tutte le sue varianti culturali, sociali, politiche ed economiche. Paradossalmente, chi si richiama all’antifascismo storico, oggi nel 90% dei casi difende le politiche dell’impero, consapevolmente (i vertici) o inconsapevolmente (gli attivisti).

D’altronde, che la lotta per l’emancipazione dei popoli avesse una dimensione prettamente nazionale lo diceva già Gramsci che parlava di «Stato socialista nazionale, disposto e organizzato in modo da essere capace di ingranarsi con gli altri Stati socialisti» (Lo Stato e il socialismo). Altro che globalizzazione e cosmopolitismo.

Leggi anche: L’Unione Europea è un impero di Wolfgang Streeck


Segui L’Uomo Mascherato su
TELEGRAM TWITTER gab

Pubblicato da L'Uomo Mascherato

Non posso dire molto. Sono un uomo. E sono mascherato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *