COLONY (da non confondere con “The Colony”) è un telefilm del 2015 in cui
le città sono chiuse e non ci si può spostare;
c’è il coprifuoco;
c’è un regime;
ci sono delatori e collaborazionisti;
si parla di “sopportare un po’ per poi tornare alla normalità”;
i droni controllano tutto;
la carta d’identità è un codice che viene sparato con un lettore laser;
la milizia repressiva ha come motto “whatever it takes”;
il governo collaborazionista delle città si chiama “autorità di TRANSIZIONE”;
il governo mondiale collaborazionista si chiama “Autorità per il progresso globale” e ha sede a Davos;
i reclusi nei campi di lavoro indossano tute e mascherine;
locali di svago e luoghi di socializzazione sono stati chiusi;
i dissidenti della resistenza vengono chiamati “terroristi” e accusati di “egoismo”;
l’Istituto per il Progresso Globale seleziona la nuova classe dirigente;
la nuova religione è un mix di tutte le precedenti che attende un nuovo signore del mondo (come la religione new age del NWO);
una protagonista a un certo punto dice “all’inizio ero impressionata da quante persone rinunciavano alla libertà senza fare resistenza, senza combattere”;
le razioni di cibo vengono consegnate a domicilio dopo che un codice QR viene inquadrato con uno smartphone e riceve l’ok;
… di diverso con ciò che abbiamo vissuto nel biennio covid c’è solo il pretesto per instaurare il regime: l’invasione aliena invece di un virus.
La serie poi prosegue con altre due stagioni, maggiormente incentrate sul rapporto con gli alieni e si conclude all’alba di una vera guerra contro il genere umano. Purtroppo il telefilm, molto ben scritto e recitato, è stato cancellato dalla casa produttrice nel 2018 e quindi non sappiamo come avrebbe potuto sviluppare.
