Demofobia portali via

La voce del popolo è la voce di Dio solo se coincide con la voce del re, altrimenti è insulso strepitar di plebaglia (“analfabetismo funzionale”, “populismo”, “sovranismo”) da tacitare per il bene della società.

Oggi, il mondo progressista (giornaloni, intellettualoidi, espertega) sta abbracciando la folle idea che il suffragio universale e la libertà di pensiero siano sovrastimati e pericolosi, perché le masse sono ignoranti. “Il tuo voto da ignorante danneggia anche me!”, blaterano le blatte elitiste dall’alto della loro superiorità morale e intellettuale.

La demofobia è una delle degenerazioni del pensiero occidentale che ci fa tornare indietro di secoli, in pieno ancien régime, con la neo-aristocrazia pronta a prendersi la rivincita sulle ghigliottine. Il paradosso è che molti di questi falciatori di diritti universali non sono l’elite ma pezzenti pronti a spararsi sui piedi.

Ma non pensate siano solo deliri di frustrati dittatorelli mancati, ci sono fior di saggi che ne discutono come fosse una cosa normale. Mettere in dubbio il pilastro della democrazia non è più un tabù ma una cosa che è “indubbiamente da discutere”, come dice il sempre paludato e vero democratico antifà Corrado Augias. Insomma, hanno aperto la stramaledetta finestra di Overton. Come Jason Brennan e il suo Contro la democrazia (prefato in Italia dall’alto magistrato Sabino Cassese) o Nadia Urbinati e Luciano Vandelli che si domandano, seriamente, se al suffragio universale non sia da preferire il sorteggio.

Di seguito alcuni esempi di questa pericola tendenza e il video sul tema di Lazar Kaganovic per Radio Meglio di Niente.

https://twitter.com/Linkiesta/status/1154718003465822208?s=20

Giiulio Andreotti, statista con molte ombre sulle spalle, mostrava comunque una saggezza incredibilmente più elevata dei miseri liberali progressisti odierni, alfieri della censura di chiunque non la pensi come loro. Nel suo intervento al Meeting di Rimini del 1989 parlò della sapienza del cuore e sembrava rivolgersi proprio ai demofobi che si credono di poter dare “patenti” sulla base di una presunta istruzione o preparazione. Ascoltatelo, solo pochi minuti.

Infine, le considerazioni caustiche di Lazar.


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Pubblicato da L'Uomo Mascherato

Non posso dire molto. Sono un uomo. E sono mascherato.

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